mercoledì 11 luglio 2012

Chapter 2 - Smell like teen spirit


Nei giorni che seguirono capii ancora meglio la città che da adesso ero stata costretta a chiamare casa.
Orentown era suddivisa in tre grandi clan, gruppi d'élite dei quali la maggior parte della popolazione faceva parte. Il primo di essi era chiamata “La Comunità” un insieme di fanatici religiosi che trascorrevano le loro giornate all'insegna della preghiera e dell'astinenza.
I loro figli crescevano come emarginati sociali, con al collo paletti di ogni genere e libri delle miracolose imprese di Vlad III.
La religione non era qualcosa che mi riguardava da vicino.
Avevo smesso di credere in Vlad quando ero ancora una bambina, e nessuno mi avrebbe mai convinto a pensarla diversamente.
Il secondo grande gruppo era chiamato “PA”, o meglio conosciuti come coloro che si occupavano della sicurezza della città. Il loro covo, da come mi avevano spiegato, non era altro che un luogo nel quale regnavano l'inerzia ed i pettegolezzi, mentre il terzo ed ultimo gruppo, i “Carnev” erano coloro che da buon pensanti borghesi quali si consideravano, trascorrevano la loro insignificante vita a dare giudizi sugli altri e si occupavano dell'intrattenimento della città, organizzando feste alle quali non presentarsi, corrispondeva ad un'alienazione sociale.
I Fottarelli non facevano parte di nessuna delle tre categoria sopra elencate, ed esserne messa al corrente mi fece tirare un sospiro di sollievo.
Sarebbe stato scioccante per me sapere che delle mirabili visioni come loro si mescolavano con la plebaglia di quel luogo.
Nunzio aveva perseguitato i miei sogni nelle prime notti trascorse ad Orentown.
Avevo sognato di poter essere sfiorata dalla sua conturbante e cerulea lingua. Avevo immaginato il suo corpo avvinghiato selvaggiamente al mio, le gocce di quella inebriante rugiada che cadevano dalle sue ascelle mi cospargevano, e le sue lebbra, le sue meravigliose e carnose labbra, ricoperte di uno spesso strato di chissà quale affascinante materia, mi riempivano di salmastri baci.
Lo desideravo.


Fu quella mattina, che quasi persi il totale controllo del mio corpo.
Era la prima volta che mi trovavo nella stessa classe di Nunzio, e l'emozione che provai nel trovarlo esattamente di fronte a me fu indescrivibile.
I suoi jeans erano così abbassati da lasciare intravedere perfettamente quello che andavano a coprire. Da quella fessura, milioni di fili simili al crine di un unicorno deliziavano la mia vista, mentre l'odore che quella celeste visione emanava era indescrivibile.
Era un odore così selvaggio e primitivo. Un odore che riusciva a scatenare tutti i miei sensi.
Nelle lezioni alle quali lui prendeva parte era davvero difficile concentrarsi.
La maggior parte degli sguardi femminili e non solo erano puntati verso la sua persona, in un atteggiamento di totale malizia.
I ragazzi, da come Margareth aveva avuto la premura di farmi notare, odiavano tutti i membri maschi della famiglia Fottarelli, dato che da quando questi ultimi avevano fatto la loro comparsa, il mercato delle ragazze aveva iniziato a vacillare terribilmente.
Ma come potevano non comprendere di non avere nessuna chance se comparati a due esemplari del genere.
Provai per un attimo a portare il mio sguardo verso Paul.
Prima dell'incontro con Nunzio, probabilmente avrei classificato Paul come “Decente” o addirittura “Carino” ma adesso era solamente una nullità ai miei occhi.
I suoi folti capelli castani mi ricordavano una ragnatela male tessuta, mentre la sua drasticamente cerea e diafana pelle era davvero un disgusto, se comparata alla riccamente decorata pelle di Nunzio.
Le braccia di Paul non emanavano altro che freddezza, ed i suoi orrendi e statuari muscoli erano uno scempio ai miei occhi. Toccarlo sarebbe stato un'oscenità, se messo a confronto con l'ormonale ed eccitante figura di Nunzio.
Fu in quell'esatto istante che credetti di avere delle allucinazioni, probabilmente causate dall'onirica visione del ragazzo che mi stava di fronte.
Era impossibile.
Non poteva essere vero, eppure il mio udito ed il mio olfatto non mi avevano mai tradita prima.
Era come se dal fondoschiena di Nunzio fosse fuoriuscita una strana vampata di qualche ignoto gas.
Provai a chiudere gli occhi nel tentativo di percepire meglio quello che mi circondava, ed in quell'esatto istante credetti davvero di essere arrivata in paradiso.
L'odore che Nunzio aveva emanato era la cosa più deliziosa e inebriante che avessi mai avuto l'onore di annusare.
Le mie narici erano in fibrillazione, come se danzassero nel percepire quell'incantevole aroma.
Ma cosa poteva mai essere? No, di certo mi stavo sbagliando, la mia percezione doveva sicuramente essere stata messa a dura prova.
Era stato solamente un bel sogno.
Ma quell'odore, quel magnifico odore non mi abbandonava, e fui anche certa di notare uno spostamento delle anche di Nunzio nel probabile tentativo di dare totale libertà all'uscita di quell'orgasmico tempore che dalle sue conturbanti natiche fuoriusciva.
C'era qualcosa di misterioso e strano in quel ragazzo.
Qualcosa che rendeva la sua figura ancor più degna di nota.


<< Oh scusami!>>
La aiutai a rialzarsi, afferrandole saldamente la mano, e deglutii.
Addolorata si era scontrata con me, e nell'esatto istante in cui i nostri corpi si erano toccati, una vampata di calore mi aveva percorso.
Il lieve strato di quel pregiato olio che cospargeva la sua persona adesso si trovava su di me, e con uno sforzo immane riuscii a non leccarmi le dite per assaporare meglio tale delizia.
<< Non preoccuparti.>> Dissi in tono tremante, messa in un'oscura soggezione dalla ragazza che mi stava di fronte.
Adesso riuscivo davvero ad osservare quella inumana creatura nella sua interezza.
Il suo voto era ancora più perfetto di quanto mi fosse parso il primo giorno.
I suo denti non cadevano nella solita monotonia del resto delle persone, ma seguivano un differente andamento, come se avessero vita propria.
Al lato del suo naso, un qualcosa di fortemente somigliante ad una perla marina, si faceva spazio, attirando l'attenzione di tutti coloro che avevano l'onore di rivolgerle la parole. Era così perfetta, ed emanava un senso di pura sensualità.
Desideravo toccarlo.
Un innaturale ma attraente grigiore caratterizzava il contorno superiore della sua bocca, mentre nell'udirla parlare non si poteva non rimanere esterrefatti.
La sua soave voce, penetrò ancora una volta le mie indegne orecchie.
<< Tu sei La ragazza nuova vero?>>
Deglutii muovendo il capo su e giù, senza avere il coraggio di aprire bocca. Ero come incantata dalla sua presenza, e le mie corde vocali non parevano voler collaborare. Accidenti.
<< Io sono Addolorata >> Disse porgendomi la mano << piacere.>>
Gliela afferrai ancora una volta, questa volta percependo ancora meglio quello strano calore che mi era parso di avvertire anche prima. Probabilmente doveva essere solo l'emozione.
Prima che potessi aprire bocca, Gervasio, suo fratello, si stava avvicinando.
<< Addolorata, sbrigati dobbiamo andarcene.>>
Le sue ossa, così perfettamente visibili a occhio nudo, lo rendevano carico di una impressionante sensualità che difficilmente era riscontrabile nel resto della popolazione.
Il suo perfetto sopracciglio pareva ogni giorno più folto e virile, mentre, come in quel momento ebbi la possibilità di notare, la sua schiena pareva formare una curva, tale da dargli un'aria ancor più particolare e fascinosa.
I miei pensieri non facevano altro che andare verso i Fottarelli.
Da quando li avevo visti, la mia vita era totalmente cambiata, e il mio senso della bellezza era completamente variato.
Ma continuavo a pensare che ci fosse qualcosa di diverso in loro, qualcosa di estremamente sbagliato, che però riusciva a conferirli quell'assurda ed innaturale bellezza.
Cosa poteva mai essere?
Non lo sapevo, ma prima o poi, l'avrei scoperto.

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